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Il vecchio detto che recita che la madre si sa chi è mentre sul padre qualche dubbio può esserci nel caso della cucina italiana del Novecento non vale: il suo padre indiscusso è Pellegrino Artusi, più precisamente la sua opera “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, pubblicata per la prima volta nel 1891 a sue spese in 1000 copie e venduta direttamente dall’autore per corrispondenza!

Il suo libro non racconta le vicissitudini del palazzo impregnate dai termini francesi molto in voga a Firenze negli anni della seconda Capitale del Regno d’Italia ma con un linguaggio semplice, chiaro e spesso accattivante e tagliente presenta una serie di ricette di varie famiglie dove buffet diventa credenza, consommé diventa il brodo, déjeuner diventa pranzo e dessert si trasforma semplicemente in dolce.

Artusi non era certo un rivoluzionario, si rivolgeva a un pubblico della borghesia medio alta ed era perfettamente a conoscenza che i suoi lettori avessero bisogno di ricette che lodassero tutto quello che in quel periodo era considerato raro e costoso: il pane bianco, il tartufo, il pollo, le uova. Il suo da l’impressione di essere un manuale di cucina prevalentemente romagnola e toscana ma più di quello può essere considerato una grande opera che ha contribuito alla formazione della consapevolezza dell’Italia come nazione. Leggendola oggi sembra leggermente datata e superata ma rappresenta indubbiamente un vecchio documentario in bianco e nero sulle vite vere vissute dalle nostre mamme, zie e nonne, un viaggio nella memoria della primavera di questo paese e di tutti noi. La storia e il mito. E si sa che i miti non invecchiano mai.

Non vorrei però che per essermi occupato di culinaria mi gabellaste per un ghiottone o per un gran pappatore: protesto, se mai, contro questa faccia poco onorevole, perche non sono né l’una né l’altra cosa. Amo il bello e il buono ovunque si trovino e mi ripugna di vedere straziata, come suol dirsi, la grazia di Dio”.

Budino al limone (666)

Un grosso limone di giardino
170 g di zucchero
170 g di mandorle dolci pestate (+ 3 amare)
6 uova
Un cucchiaio di rhum o cognac

Cuocete il limone nell’acqua, per il che saranno sufficienti due ore; levatelo asciutto e passatelo per lo staccio. Però prima di passarlo assaggiateli, chè non sapesse troppo di amaro, bisognerebbe tenerlo nell’acqua fresca finchè non avesse perduto quell’ingrato sapore. Aggiungete ad esso lo zucchero, le mandorle sbucciate e pestate finissime, i sei rossi delle uova e il rhum. Mescolate bene il tutto, montate le sei chiare ed unitele al composto che verserete in uno stampo per cuocerlo nel fornello o nel forno. Si può servire tanto caldo che diaccio.
*come limone di giardino si intende il limone non trattato. Potrebbe essere utile bucarlo con una forchetta e tenerlo nell’acqua fredda ma i limoni di oggi sono generalmente meno amari. Due ore di cottura possono essere anche eccessive ma dipende naturalmente dalla grandezza. Le mandorle pestate si intende mandorle tritate finemente.

Testi a cura di Marina Bogdanovic
Foto di copertina presa da qui.

In collaborazione con Casa Artusi, alcuni membri della grande community del Calendario del Cibo Italiano hanno partecipato all’evento Metti l’Artusi a Cena, presentando questi menu, preparati appositamente per festeggiare il padre dell’Unità d’Italia in cucina… tutti attorno alle proprie tavole sparse in giro per lo stivale eppure vicini allo spirito del Festival Artusiano di Forlimpopoli.

Patrizia MalomoMetti l’Artusi a Cena: Tagliatelle Verdi con Ragù Bolognese, pollo in Galantina con la sua maionese, Pomodorini ripieni al forno e Budino di Mandorle
Marina BogdanovicMetti l’Artusi a cena: Fritto composto alla Bolognese, Pappardelle con il sugo di Coniglio, Dolce di Ciliegie
Acqua & MentaMetti l’Artusi a Cena: Maccheroni con le sarde, Crescentine e Canocchie ripiene
Maria Di PalmaMetti l’Artusi a Cena: Crostini di capperi, Tagliatelle con sugo di magro, Zucchine ripiene e Torta di Patate
Bianca BertiMetti l’Artusi a Cena: Risotto con le Telline, Tonno in Gratella, Insalata Pantesca e Biancomangiare
Anna Maria BustelliMetti l’Artusi a Cena: Crostini burro e alici, Spaghetti con le Seppie, Pesce lesso con salsa tonnata e cipolline in agrodolce e gelato di limone
Giovanni De BiasioMetti l’Artusi a Cena: Risotto ai Gamberi, Sarde Ripiene, Latte alla Portoghese
Leila CapuzzoMetti l’Artusi a Cena: Riso con Piselli alla Veneziana, Cibreo, Cassata di Sicilia
Cecilia BendinelliMetti l’Artusi a Cena: Zuppa di Zucca Gialla, Piccione coi Piselli, Arista, Gelato di Limone
Antonella EberlinMetti l’Artusi a Cena: Pane di fegato, Semolino di Magro, Budino Gabinetto

3 Comments

  • Metti l'Artusi a cena: maccheroni con le sarde, crescentine e canocchie ripiene – Acqua e Menta

    24 Giugno 2017 at 9:00

    […] il modo in cui sono scritte. Il Calendario del Cibo Italiano, nella giornata dedicata a Pellegrino Artusi, ci ha accompagnati per mano nel cercare di interpretare correttamente le ricette che abbiamo […]

  • Calendario del cibo italiano: l’Artusi e i suoi funghi fritti, con gocce di besciamella profumata – Scelgo un libro per bambini con la pancia piena!

    24 Giugno 2017 at 11:05

    […] di organizzare per celebrare la sua cucina e festeggiare i miei 36 anni, in occasione della Giornata nazionale dell’Artusi promossa dal Calendario del cibo italiano. Ma la cena ho dovuto posticiparla per contrattempi […]

  • Metti l’Artusi a cena | Ricetta ed ingredienti dei Foodblogger italiani

    26 Giugno 2017 at 2:27

    […] Oggi iniziano anche i festeggiamenti a Forlimpopoli. Oltre che da noi, sul Calendario del cibo Italiano, con la giornata Nazionale. […]

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