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” Adamo mangiò la mela e il seme gli rimase in gola”

La mela tra miti e leggende nell’immaginario collettivo riesce a suscitare fascino irresistibile o paura, come non ricordare Adamo ed Eva, Biancaneve, Guglielmo Tell o Newton, ma sono solo alcuni esempi. Conosciuta fin dall’antichità, come testimonia la mela Annurca che troviamo rappresentata figurativamente nella Casa dei Cervi ad Ercolano, è molto presente sulle nostre tavole

La mela è uno dei frutti più diffusi e se ne conoscono più di 2000 varietà. Grazie al suo basso contenuto calorico, ma alto contenuto di vitamine, sostanze minerali, pectina, acidi e carboidrati rappresenta un elemento molto importante dal punto di vista nutrizionale.

La mela contiene diverse vitamine (B1, B2, B3, Folati, Vitamina A e Vitamina C) e minerali (sodio, potassio, ferro, calcio e magnesio). Tra questi, i componenti maggiormente presenti nel frutto sono la vitamina C e il potassio
Un’altro componente presente particolarmente nella buccia della mela è l’acido malico, sostanza antinfiammatoria e antiossidante.

Una delle regioni dove è più alta la coltivazione delle mele è il Trentino-Alto Adige. Quattro mele italiane hanno ricevuto il riconoscimento europeo di qualità DOP e IGP: Mela della Val Di Non, Mela Alto Adige, Mela Annurca, Mela della Valtellina.

Mele DOP della Val di Non

Sono prodotte solo in un’area limitata, situata a nord-ovest della provincia di Trento, collocata ad un’altitudine compresa tra 450 e 900 m. e caratterizzata da condizioni climatiche che hanno permesso una tradizione della coltivazione del melo documentata da oltre 2.000 anni. Riferimenti storici ne attestano la lunga tradizione frutticola di questo territorio e la fa risalire a tempi molto antichi, come dimostrato anche dalla toponomastica (Malè deriva il suo nome dal latino Maletum, cioé “posto delle mele”, così come Malosco).

Le mele in base al periodo di maturazione si distinguono in specie estive, autunnali o invernali. La raccolta viene effettuata esclusivamente a mano e deve effettuarsi nei mesi di agosto, settembre, ottobre e prima quindicina di novembre a seconda della maturazione fisiologica delle varietà e delle zona di produzione, Alcune specie possono essere conservate a lungo, se destinate alla conservazione devono essere raccolte non ancora perfettamente mature e messe nelle celle frigorifere dove con condizioni ambientali particolari si preservano perfettamente come appena raccolte.

Grazie a una felice intuizione, da qualche anno le mele della Val di Non vengono tenute nell’atmosfera fresca e umida di immense gallerie, ottimizzando così le cavità dismesse rimaste dall’attività estrattiva della roccia di dolomia (carbonato doppio di calcio e magnesio di cui sono fatte le Dolomiti) da parte di Tassullo, l’azienda produttrice di materiali edili concessionaria della Miniera di Rio Maggiore di Mollaro. Sfruttando le cavità sono state realizzate celle frigorifere per la conservazione della frutta sfruttando la caratteristica della dolomia che è particolarmente isolante. Il nuovo utilizzo consente di risparmiare terreno ed energia e così 13 chilometri di vuoto si sono trasformati in celle frigorifere

Le celle ipogee di Melinda, questo è il loro termine tecnico, si trovano a 900 m dall’ingresso delle cave, a circa 575 m sul livello del mare, e a 275 m sotto la superficie della terra in cui sono stati piantati i primi meleti.

Celle ipogee

E’ il primo e unico impianto al mondo per la frigo-conservazione di frutta in ambiente ipogeo e in condizioni di atmosfera controllata con temperatura dell’aria è più o meno costante attorno ai 10 gradi, ovvero un frigorifero naturale che rispetta l’ambiente e mantiene intatta la qualità delle mele Melinda. Con il supporto di numerosi istituti di ricerca italiani ed esteri, si è riusciti a ottenere risultati considerevoli dal punto di vista della sostenibilità: una notevole riduzione dell’impronta ambientale complessiva dell’opera oltre alla diminuzione dell’impegno economico rispetto a quello medio per la realizzazione di un equivalente impianto in epigeo, cioè in superficie.

Alcune varietà:

RENETTA : di forma leggermente appiattita con buccia giallina e leggermente maculata. Assume diversa consistenza e differente sapore a seconda dell’epoca del consumo, passando da polpa croccante e decisamente acidula fino a polpa pastosa e dolce senza mutare le proprie caratteristiche organolettiche. Il gusto leggermente acidulo iniziale si arrotonda con la completa maturazione, per questa sua particolarità viene usata moltissimo in cucina e nei dolci

ROYAL GALA: polpa dal colore paglierino molto succosa ha un gusto leggermente dolce e aromatico può essere gustata sia cruda che cotta

GRANNY SMITH: polpa compatta con buccia verde, gusto fresco succoso e con una chiara nota di acidità è ideale per la preparazione dei succhi o centrifugati

FUJI: buccia di colore rossastro, gusto dolce e molto succosa

GOLDEN DELICIUS: polpa compatta con struttura cellulare fine, si distingue e viene apprezzata per la croccantezza e la succosità della polpa e per il peculiare sapore dolce-acidulo, aromatico, delicato ed un equilibrato rapporto tra zuccheri ed acidi.

RED DELICIUS: è caratterizzata da una polpa più pastosa e presenta un gusto prevalentemente dolciastro

La mela è uno dei primi frutti che gustiamo grattugiata da bambini, ma forse il dolce che più la caratterizza è un semplice torta di mele.

Torta di mele

1 kg mele delicius o renette

130 g farina bianca

40 g zucchero

8 g lievito per dolci

2 uova

1 noce di burro

1 pizzico sale

150 g  circa di latte

Fare una pastella con la farina, i tuorli, lo zucchero, il pizzico di sale, il lievito e il latte che aggiungerete un po’ alla volta fino ad ottenere un impasto morbido. Aggiungere all’impasto le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili, mescolare bene per amalgamare le mele poi aggiungere delicatamente gli albumi montati a neve soda.

Versare in uno stampo imburrato e infarinato o con carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 170° per circa 45 minuti.

 

Testo di Manuela Valentini

Foto di Fausta Lavagna

Fonte: Mela proprietà

 

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