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La finanziera è una pietanza decisamente particolare, non ha vie di mezzo, gli ingredienti utilizzati, decisamente atipici, ne fanno un piatto con un gusto marcato e netto. Inizialmente preparata come salsa d’accompagno con cui riempire vol-au-vent o tartellette, nel tempo si nobilita diventando piatto a sé, da gustare accompagnata da riso in bianco, ed è una delle più classiche ricette della cucina Piemontese, non c’è famiglia che non ne abbia messo a punto una propria versione.
Un piatto povero nato dalla necessità di riutilizzare le frattaglie di scarto di polli e vitelli,  che a  un certo punto ha abbandonato le tavole dei contadini per diventare un piatto nobilissimo nell’alta gastronomia. Ne troviamo traccia verso il 1450 nel “Libro de arte coquinaria”del Mastro Martino, o nel libri di cucina ottocenteschi tra cui Pellegrino Artusi che nel suo “Scienza in cucina e l’arte di Mangiare bene” la descrive nella ricetta 338

Dai precedenti articoli ecco la ricetta

FINANZIERA

Per 6 persone

100 g cervella di vitello
100 g filoni di vitello

100 g creste bargigli e “ovette” di gallo
100 g di testicoli di vitello (grisèle)
100 g polpa di vitello tritata
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
100 g di funghi porcini sott’olio
1 dl di marsala secco
3 cucchiai di aceto di vino rosso
50 g di farina
50 g di burro
sale – pepe

Mettere le animelle e le grisèle in un tegame, ricoprirle d’acqua, mettere il recipiente sul fuoco e lasciare bollire per cinque minuti, quindi far  raffreddare sotto acqua corrente; dopodiché scolare, eliminare la pellicina che  ricopre le animelle e tagliare il tutto a dadini.

Il procedimento lo potete trovare nella
precedente giornata seguendo questo link

 

Foto da Cucchiaio d’Argento

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