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La “Trabaccolara” è un piatto della tradizione viareggina. Nasce come piatto di recupero del pesce che non poteva essere destinato al mercato e che veniva suddiviso fra gli stessi pescatori e veniva  usato per preparare un sugo veloce con il quale si condivano gli spaghetti. Deve il suo nome al trabaccolo, un’imbarcazione utilizzata dai pescatori di San Benedetto del Tronto, alcuni dei quali si trasferirono a Viareggio tra l’inizio degli anni ’20 e la fine degli anni ’30.
La ricetta prevede  che si utilizzino pesci di vario tipo come gallinella, nasello, triglia, scorfano, pesce prete, tracina….devono essere tutti sfilettati, spinati e spellati e poi tagliati a tocchetti  come per un ragù, cotti velocemente in una base di aglio, olio e peperoncino, sfumati con un tocco di vino bianco e con l’aggiunta di poco pomodoro fresco o pelati, quando non è stagione. Un sughetto veloce che si cuoce nel tempo di cottura della pasta, ci vuole solo un po’ di pazienza a preparare i pesci ma ne vale la pena!!
Il formato di pasta ideale sono gli spaghetti anche se c’è chi opta per i tagliolini o si piega alle mode come quella attuale in cui furoreggiano i paccheri. Qualcuno l’arricchisce con molluschi e crostacei.

la trabaccolara
LA TRABACCOLARA

800 g di pesci misti (meglio se da zuppa, più saporiti come gallinella, scorfano, tracina, pesce prete, nasello, triglia…)
320 g di spaghetti medi
400 g di pomodori freschi ben maturi o pelati

1-2 spicchi d’aglio

Mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine d’oliva
prezzemolo
peperoncino fresco o essiccato e macinato

Il procedimento della ricetta prosegue qui
nel precedente articolo

 

Foto Cristina Galliti

 

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