I grissini, eccellenza della cucina italiana, sono lunghi e sottilissimi o attorcigliati ma sicuramente fragranti chiedono solo d’essere sgranocchiati. La forma più antica e tradizionale del grissino è il rùbatà, lungo dai 40 agli 80 cm e di forma più nodosa, data dalla lavorazione a mano per arrotolamento; più recenti sono invece i grissini stirati. Sono talmente gustosi e leggeri da diventare un ottimo sostituto del pane, in accompagnamento a diverse pietanze, ma anche un gradevolissimo snack aperitivo, o per merenda. Sono semplici da preparare e si prestano ad innumerevoli interpretazioni, ma creano dipendenza.
LINGUE DI SUOCERA
di Francesca Geloso
con ricetta di Luca Montersino
500 g di farina w240
250 ml di acqua
50 g di strutto
3 g di lievito di birra
12 g di sale
semola di grano duro
olio extravergine d’oliva
In una ciotola stemperate il lievito nell’acqua ed aggiungete la farina setacciata, quindi amalgamate bene fino a che l’impasto avrà preso consistenza poi spostatelo su di una spianatoia. Lavoratelo bene facendo attenzione a non stressare la maglia glutinica, quando sarà consistente incorporate lo strutto ed infine aggiungete il lievito. Mettete l’impasto in una ciotola capiente e copritelo con pellicola alimentare poi mettete l’impasto a lievitare in frigorifero per 18 ore circa.
Trascorso questo tempo riportate l’impasto a temperatura ambiente e dividetelo in strisce che passerete nella sfogliatrice per pasta fresca al fine di ottenere strisce di pasta molto sottili.
Ritagliate della strisce di larghezza 4/5 cm poi disponetele su una teglia unta leggermente con olio e spennellate d’olio anche la superficie delle strisce di pasta, quindi spolverizzate con semola di grano duro e fate cuocere, in forno preriscaldato, a 215 °C fino a doratura.