Blog post

Tipico dell’Emilia di antiche origini contadine, quella piccola porzione di pasta da pane che viene fritta fino a gonfiarsi è “Il gnocco fritto” o più precisamente “al gnòc frétt” Conosciuto con diversi nomi a seconda della città: gnocco fritto nella provincia di Modena, pinzino in quella di Ferrara, torta fritta a Parma, crescentine a Bologna, chisolini a Fiorenzuola. Gli impasti possono essere leggermente diverse ma la bontà non cambia.
Lo gnocco non è solo fritto, nelle province di Reggio Emilia e Modena il termine indica anche una focaccia cucinata nel forno e arricchita con lardelli di maiale o pancetta.

del gnocco fritto
GNOCCO INGRASSATO
di Elena Broglia

da una ricetta di Natalia Cattelani

500 g di farina 0
3 cucchiai di olio extravergine
10 g di sale
12 g di lievito di birra fresco
150 g di pancetta tritata
1 cucchiaino di zucchero
230 g circa di acqua
­20ml di panna da montare

In ciotola inserite la farina e il lievito sbriciolato, aggiungete l’acqua, lo zucchero e iniziate ad impastare, fino a rendere l’impasto incordato, poi aggiungete il sale e l’olio. Lavorate fino a quando non avrete ottenuto un impasto liscio e omogeneo. Lasciate lievitare fino al raddoppio, circa 2 ore.

Infarinate il piano di lavoro, adagiate l’impasto e con le mani stendete un rettangolo lungo circa 45x15cm, adagiate la pancetta su tutta la superficie, ripiegate i lati esterni verso l’interno. Stendete nuovamente l’impasto e condite con la restante pancetta. Ripiegate di nuovo e fate riposare 15 minuti il vostro impasto.

Prendete una teglia, ungete il fondo, adagiate la pasta e stendetela con le mani.
Lasciate lievitare per circa 30 minuti, prima di infornare incidete delle losanghe con un coltello a lama liscia o con una rotella per la pizza e infine spennellate con panna.

Cuocete per circa 20 minuti a 200 °C. Ottimo tiepido, ma è possibile prepararlo anche il giorno prima.

 

Previous Post Next Post