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Introdotto dagli Spagnoli nella metà del XVIII secolo in quella Contea di Modica che, all’epoca, era un importante stato feudale del Sud Italia, la lavorazione dei semi di cacao si avviò presto a diventare una delle attività più radicate nella cultura e nella tradizione della città. Le tecniche apprese allora sono rimaste pressoché le stesse, con una lavorazione a freddo che impedisce lo scioglimento dello zucchero inserito nella massa di cacao. Da qui la consistenza grezza, granulosa e friabile che rappresenta uno dei segni distintivi del cioccolato di Modica, assieme all’opacità, ai riflessi bruni e ad un gusto rotondo e persistente.

In onore del celebre prodotto Modica ha dedicato un museo, allocato nella prestigiosa sede del Palazzo della Cultura, dove è possibile seguire passo passo la storia del bruno nettare degli Dei. Il cioccolato di Modica è inserito nella lista dei PAT siciliani e, in attesa di ricevere il riconoscimento IGP, nel 2003 è nato il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica.

Nome: Cioccolato Modicano o Cioccolato di Modica

Nomi dialettali: Ciucculata Muricana o Ciucculatti Mudicanu

Data e Luogo di nascita: XVIII sec.  Contea di Modica

Segni Particolari: cioccolato lavorato a freddo, secondo l’antico metodo atzeco, importato in queste zone dagli Spagnoli. La massa di cacao e lo zucchero vengono lavorati ad una  bassa temperatura che  impedisce ai granelli di zucchero di sciogliersi. Il risultato e’ un cioccolato dalla consistenza granulosa e friabile, dal colore opaco e non uniforme

Varianti classiche: vaniglia e cannella

Curiosità: fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, la lavorazione del cioccolato di Modica avveniva sul metate, la pietra lavica dalla forma ricurva su sui le popolazioni Azteche macinavano le fave di cacao, il mais e le spezie.

‘Mpanatigghi

Ingredienti Per il Ripieno

kg 1,800 zucchero
300g di cacao in polvere
1 tavoletta di cioccolato Modica Bonajuto alla Cannella da 100g
1,080 kg di mandorle sgusciate
640g controfiletto di manzo tritato
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di miele
3 g di chiodi di garofano
360 ml di albumi
6 uova intere

Per la Pasta

1,600kg di farina ‘’00’’
400g zucchero
400g di strutto
160ml acqua
280ml di tuorli
120 ml di uova intere

Preparare il Ripieno.
Far cuocere e asciugare del tutto la carne tritata a fuoco diretto, aggiungere il cioccolato e far amalgamare bene con la carne. Tritare le mandorle aggiungendo poi zucchero, cacao, cannella, miele, chiodi di garofano, albumi e uova. Quando ben omogeneo aggiungere la carne e riporre il ripieno in frigo  facendolo riposare per 12 ore.

Preparare la Pasta per gli ‘mpanatigghi.
Unire alla farina lo zucchero,strutto, tuorli d’uovo, uova intere e acqua. Impastare fino a  quando la pasta diventerà omogenea e liscia. Far riposare in frigo per circa 2 ore.

Stendere la pasta con un mattarello fino ad ottenere uno spessore di 3 millimetri circa, con un coppapasta di forma ovale tagliare la pasta e depositare al centro il ripieno mediante un sac a poche, inumidire con un dito inumidito in acqua il bordo per facilitare la chiusura e procedere alla chiusura.

Prima di infornare aprire una feritoia su ogni singolo biscotto in modo che il ripieno che gonfierà in forno avrà la possibilità di uscire senza aprire il biscotto.

Cuocere in forno per 10 minuti a 220°C.

Sfornare gli ‘mpanatigghi, lasciar raffreddare e spolverare con zucchero a velo e cacao.

Sitografia:  www.cioccolatodimodica.it
Credits fotografici Sara Sguerri – Pixelicious per la foto delle tavolette di Cioccolato di Modica
Testi e fotografie per la ricetta degli ‘Mpanatigghi a cura di PierPaolo Ruta – Antica Dolceria Bonajuto

4 Comments

  • Manu

    7 Aprile 2017 at 10:10

    Fantastico articolo come il cioccolato di Modica che permette di assaporare la vera essenza del cioccolato. Non conoscevo questi particolari biscotti grazie

    1. Redazione

      7 Aprile 2017 at 10:13

      Avresti detto inoltre che dentro vi è della carne di manzo? E’ un regalo speciale che la Antica Dolceria Bonajuto ha fatto al Calendario, la loro ricetta storica!

  • Kika

    7 Aprile 2017 at 10:23

    Io li ho assaggiati proprio nella loro dolceria e me ne sono innamorata. Ho tentato di farli simili, spero di essermi almeno avvicinata. Foto bellissime e grazie infinite x questo contributo senza pari.

    1. Manu

      7 Aprile 2017 at 11:15

      e io ho visto prima i tuoi che mi hanno ingolosito. Adesso dopo questo articolo sono sicura che li farò quanto prima 🙂

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