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Ma tante mele! Tu le vedi a ceste, a cumuli, a cataste, casa per casa, bottega per bottega, tutte mele, mele, mele, mele….  Eduardo De Filippo

Distese di tondi pomi rossi, curati, coccolati, messi in culla a maturare colorano le campagne campane in autunno. Piccole perle opache, irregolari e imperfette maturano e si colorano di un rosso sobrio e misurato.

L’annurca costa fatica e dedizione, va protetta e riscaldata, osservata, toccata, richiede attenzioni, per questo, forse, è la regina delle mele. Una regina modesta e prelibata, ma la nobiltà, si sa, è sempre discreta.

La mela annurca IGP campana, unica varietà di mele originaria dell’Italia meridionale, rappresenta una coltura pregiata e di nicchia fondamentalmente destinata a soddisfare le esigenze del mercato locale. La sua coltivazione in quanto circoscritta a un territorio specifico, la zona flegrea, l’aversano ed alcuni comuni del casertano e del beneventano, da luogo una produzione necessariamente limitata anche a causa delle particolari tecniche di raccolta e lavorazione.

Si tratta di una varietà di frutta autoctona ed antichissima. Mele annurche erano raffigurate, insieme ad altra frutta utilizzata nei convivia, in un affresco ritrovato nella Casa dei Cervi ad Ercolano, a testimonianza della presenza radicata nella Campania Felix di questa varietà di mele già in epoca romana. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia definisce mala orcula, le mele che crescevano nella zona dei Campi Flegrei nei pressi del lago d’Averno, ritenuto dagli antichi la sede degli inferi, Orcus. Da mala orcula,  a annorcola  e quindi, annurca il passo è breve.

Foto affresco Ercolano

O forse non è cosi, forse la mela è annurca perchè è indulcàta, dal latino indulcàre, addolcire volgarizzato in ‘ndulcata, ‘nnurcata , addolcita  dalla particolare modalità di maturazione.

Senza cure l’annurca non esisterebbe.

Il frutto è per sua natura caduco, il peduncolo non è in grado di reggere a lungo la mela che cade ancora acerba ed è destinata a marcire. Le annurche si raccolgono così a metà settembre prima che cadano, acerbe,  pressoché verdi,  sono sistemate nei melai, morbide, accoglienti e calde culle esposte al sole.

Coccolate al caldo tepore del sole le annurche  maturano lentamente, osservate, controllate, protette e selezionate, girate e rigirate, avotate, perché si maturino per bene da tutti i lati.

Foto anziana coccola le mele annurche

Il lento arrossamento nei melai conferisce alla mela delle proprietà organolettiche uniche e pregiate, un’aromaticità e un gusto unico, dolce, fruttato e delicato, esaltato da una nota acidula, caratteristiche che si mantengono inalterate anche dopo molti mesi dal raccolto.

Foto melaio

La cura, l’attenzione e la pazienza producono alchimie, addolciscono l’inaddolcibile ….

Voglio dormire il sonno delle mele (Federico García Lorca).

Torta rovesciata di mele annurche

Per 6 persone

Per la pasta

145 g di farina per dolci

1 cucchiaio e mezzo di zucchero

1/4 cucchiaino di sale

112 g di burro

1 tuorlo

acqua ghiacciata q. b.

 

per il ripieno di mele

9 mele annurca

160 g di burro

20 g di zucchero

cannella in polvere

Nella planetaria, frusta K, velocità minima, mescolare gli ingredienti secchi, farina, zucchero e sale, unire il burro a pezzetti e impastare a velocità 1 per pochi secondi fino ad ottenere un impasto molto bricioloso. Incorporare i tuorli continuando ad impastare ed unire se necessario tanta acqua quanto basta per ottenere un impasto sodo ma morbido. Lasciare riposare in frigo per mezz’ora.

Nel frattempo sbucciare le mele, eliminare il torsolo, tagliarle a metà. Sistemare in una teglia dal diametro di 18 cm lo zucchero e il burro, porre la teglia sul fuoco e lasciare caramellare. Attenzione a che non bruci!

Fuori dal fuoco sistemare nella teglia le mele ponendole in verticale, spolverare con la cannella, coprire la teglia con carta alluminio e trasferire in forno statico già a temperatura a 200° per 10 minuti.

Nel frattempo stendere la pasta, sfornare la teglia, eliminare la carta alluminio, appoggiare la pasta  sulle mele rimboccandola intorno alla teglia e schiacciandola sulle mele tra una mela e l’altra.

Praticare al centro della sfoglia un forellino per consentire al vapore che si formerà in cottura di uscire. Infornare in forno statico già a temperatura a 180° per circa mezz’ora o di più la pasta deve dorarsi per bene. Sformare subito.

Testo, ricetta e foto di Anna Calabrese

Citazioni e Fonti

Eduardo De Filippo, De Pretore Vincenzo

Per la definizione regina delle mele

Mela annurca campana Igp

Storia e origini del mitico frutto

Mela annurca storia e tipicità

 

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