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Questa sera al tramonto il popolo ebraico festeggerà l’inizio di un nuovo anno.
Rosh Hashanah, tradotto letteralmente, la testa dell’anno, è l’anniversario della creazione di Adamo ed Eva.
Ogni autunno, molte famiglie nel mondo si riuniscono per celebrare il Capodanno Ebraico. La data cambia ogni anno ed è legata al calendario ebraico, e la festa cade all’inizio del mese di Tishrei. Quest’anno, come sempre, ci riuniremo per dare il benvenuto al 5778, che comincia proprio questa sera, al cadere della notte.
Non importa la data in cui cada la celebrazione nel calendario Gregoriano, le nostre tradizioni rimangono da secoli sempre le stesse e, nel cuore dell’anno nuovo, ci sono sempre le mele e il miele, un augurio simbolico per un anno di salute e dolcezza.

 

 

Ma perché proprio le mele?
Di ragioni simboliche come per tutto nell’ebraismo ce ne sono tante. Dalle più erudite che hanno a che fare con la cabala, alle più semplici che parlano della loro dolcezza, come un modo di accompagnarci verso un anno nuovo che sia dolce.
Una delle ragioni principali per la quale usiamo le mele a capodanno è infatti per il loro sapore zuccherino. Accompagnate dalla dolcezza ulteriore del miele, sono il simbolo della speranza che Dio ci conceda un anno che abbia lo stesso gusto.
Per alcuni le mele simbolizzano il Gan Eden (il Giardino dell’Eden), che secondo la Torah avrebbe il profumo di un frutteto di mele.

 

Egli s’avvicinò e lo baciò. E Isacco sentì l’odore dei vestiti, e lo benedisse dicendo: «Ecco, l’odore di mio figlio è come l’odore di un campo, che il Signore ha benedetto ».
(Genesi 27,27)
Alcuni commentatori biblici sostengono che Jacob avesse l’odore di un campo di mele e quindi, mangiando mele a Capodanno, esprimiamo la nostra speranza di ricevere anche noi quella stessa benedizione divina, per l’anno che comincia.
Altri studiosi dei testi sacri invece si riferiscono alla mela come simbolo del peccato originale. Secondo alcuni Rabbini, la natura del miele è di trasformare qualsiasi cosa che vi sia immersa, anche qualcosa di impuro, in miele. In questo modo, immergere una mela nel miele è un tentativo simbolico di rettificare il peccato originale.

Di ragioni accademiche che ne spiegano il simbolismo ce ne sono molte altre, una più complicata  dell’altra, ma su tutte, ne esiste una che convince più delle altre.
La stagione.
Rosh Hashanah cade sempre all’inizio dell’autuno quando le mele sono abbondanti .
Persino nei freddi paesi dell’Europa dell’Est, dove gli askenaziti hanno iniziato questa tradizione, le mele sono pronte per la raccolta proprio in questo periodo dell’anno.

Shana Tova.

Buon Anno.

 

Testo e foto a cura di Eleonora Colagrosso

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