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Elvira Coot, nota al pubblico italiano come Nonna Papera, è la vera capostipite di tutti gli chef e aspiranti cuochi  che  affollano oggi  i canali televisivi.  La sua genealogia è a 5 stelle:  suo nonno Cornelius Coot è il  fondatore di Paperopoli,  suo padre Clinton ha creato le Giovani Marmotte,  suo figlio Quackmore è il padre di Paperino, e Qui Quo Qua sono i suoi pronipoti.

In qualità di nonna dell’intera tribù dei paperi ha il compito ufficiale di cucinare  i pranzi di famiglia del Ringraziamento, di Natale, di Capodanno e di tutte le altre occasioni in cui c’è qualcosa o qualcuno da festeggiare. Tratta con la stessa dolce fermezza anche gli animali che ospita nella sua fattoria alla periferia di Paperopoli (sì, li ospita, perché nessuno di loro è mai finito in padella, e Billy la capra svolge al meglio il ruolo di guardiano di stalla, orto, frutteto e casa).

Le giornate di Nonna Papera volano tra mille impegni che la mantengono in ottima forma fisica e mentale: comincia con la raccolta delle uova per poi passare ai vari  pasti  degli animali, la semina e il raccolto di frutta e verdura, la preparazione dei pasti (sempre abbondanti e così profumati da attirare orsi e lupi dai boschi tutt’intorno), le commissioni in città  (a volte anche per conto di qualche vicino), la partecipazione a gare di cucina o concorsi  di bellezza per zucche e pomodori, l’organizzazione di feste campestri e altre attività a cui il placido  nipote Ciccio non partecipa mai. Il re dei pigroni si limita infatti a divorare quantità impressionanti di  cibo e a dormire ovunque.

Le sue  meraviglie culinarie sono amate e imitate da milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto la  mitica torta di mele che fa  perdere la testa persino a zio Paperone. E come ogni cuoca-celebrity che si rispetti, anche lei ha il suo libro di ricette. “Il manuale di Nonna Papera” è uscito per la prima volta nel 1970: due grandissimi  della Walt Disney dell’epoca, la vicedirettrice di Topolino Elisa Penna e il disegnatore Giovan Battista Carpi, scrissero e disegnarono quello che per le bambine di allora era l’equivalente del Talismano della felicità o dei libri di Petronilla per le loro mamme e nonne.

L’amore per le ricette della nonna più famosa del pianeta  gode ancora ottima salute, al punto che nel 2015  la Giunti ha ripubblicato il Manuale. E fra le ricette non può certo mancare LA ricetta, quella del dolce che viene nominato in quasi ogni storia, e che riesce sempre a rasserenare tutti i nipoti: basta una fetta di torta di mele per tornare a vedere la vie en rose anche dopo un brutto voto a scuola o una sfuriata di  zio Paperone. Che poi, regalare ai nipoti lenti per vedere il mondo di mille colori è proprio quello che fanno tutte le nonne, anche quelle che non vivono in una fattoria appena fuori Paperopoli e che le torte le comperano già fatte…

TORTA DI MELE DI NONNA PAPERA, tratta dal suo mitico manuale

Che cosa occorre: gr 200 di farina, gr 150 di zucchero, una bustina di lievito, 2 uova, latte, scorza di limone, un chilo di mele.

Come si procede: sbattete bene le uova con lo zucchero e aggiungete a poco a poco la farina setacciata insieme al lievito e la scorza di limone, aggiungendo via via il latte per mantenere morbida la pasta. Ungete e impanate una tortiera, e versate la pasta.  Intanto avrete sbucciato e tagliato a fette, il più possibile regolari, le mele; mettete elegantemente le fette sopra la pasta e cospargetele di zucchero e qualche fiochetto di burro. Cuocete per circa mezz’ora in forno moderato.

 

Testo di Alessandra De Vizzi

Foto di Laura Bertolini

Foto di Eleonora Colagrosso

 

 

 

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