G come Gustoso,
R come Ricco,
A come Antico,
N come Naturale,
A come Amatissimo.
Inimitabile Grana Padano
Uno dei fiori all’occhiello della tradizione casearia italiana è sicuramente il Grana Padano DOP
Il mese scorso abbiamo avuto la possibilità di essere accolti nell’azienda a conduzione familiare, Leone di Villafranca, che si occupa della produzione, stagionatura e distribuzione di formaggi tra cu il Grana Padano DOP.
Una visita che ci ha permesso di osservare come vengono stagionate le forme e conoscere i controlli a cui vengono sottoposte, come viene valutata tramite battitura il buono stato della forma e le caratteristiche principali che deve avere per ottenere la prestigiosa punzonatura dal Consorzio del Grana Padano Dop.
Le origino del grana Padano risalgono al 1135 quando, dopo una grande bonifica in cui ha visto l’espandesi dell’agricoltura e degli allevamenti, c’era l’esigenza di conservare la grande produzione di latte. E’ grazie ai monaci cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle, che si incominciò a cuocere il latte, aggiungendo il caglio ed infine la salatura dando vita ad un formaggio che con la stagionatura acquistava sempre più sapore.
Da allora si tramanda lo stesso metodo produttivo del “grana”, un processo che non è mutato nel tempo e che, ancora oggi, assicura a questo formaggio unico quelle caratteristiche organolettiche particolari che lo hanno reso famoso. Un formaggio dal sapore ed aroma delicato e fragrante, con una pasta dura e granulosa dal colore giallo paglierino e una crosta più scura.
Le forme di Grana Padano per essere prodotte devono seguire un procedimento preciso ed unico e devono rispettare passo passo il disciplinare del consorzio del Grana Padano. La zona di produzione comprende ben 32 province in cinque Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige.
Fa parte della DOP Grana Padano anche la tipologia Trentingrana, che è sostanzialmente un Grana Padano prodotto nella provincia autonoma di Trento
Un formaggio perfetto come aperitivo per stuzzicare la fame o come fine pasto per concludere con gusto un intero menù. Ideale è lasciarlo a temperatura ambiente per un ora prima di consumarlo per poterne apprezzare nell’interezza l’aroma, non andrebbe nemmeno tagliato ma scheggiato con gli appositi coltellini.
POP CORN DI GRANA
di Francesca Geloso
croste di Grana Padano
Pulite molto bene le croste di parmigiano raschiando con un coltellino tutta la parte esterna, tagliatele a cubetti irregolari e fatele cuocere nel forno, già caldo, alla temperatura massima con modalità ventilata.
Fate cuocere così per circa 4 minuti, rigirando a metà cottura: i pezzettini di crosta di Grana gonfieranno tantissimo e risulteranno croccanti, leggere e soffiate.
Perfette per accompagnare zuppe, vellutata e risotti; ottime anche da sole come accompagnamento saporito ad un buon aperitivo.
Fonti sito Qualità Leone e Grana Padano