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Si chiama così perché si narra sia stato creato dallo chef personale di Napoleone, subito dopo la battaglia di Marengo ed è un secondo piatto saporito e sempre attuale. Un piatto in cui l’unione tra pollo e funghi da vita ad una deliziosa armonia.

Un piatto di tradizione piemontese ricco ed opulento il pollo alla Marengo venne creato dallo chef di Napoleone Bonaparte, il 14 giugno 1800 dopo la vittoria nella battaglia di Marengo. Il cuoco Dunand racimolò degli ingredienti di fortuna e imbandì questo piatto per il comandante, ma forse la ricetta tramandata è più ricca dell’originale.
Dopo la ricetta di A.G.Salda e di Pellegrino Artusi, ecco quella di Ada Boni

pollo alla marengo
VELINE DI POLLO ALLA MARENGO

di Sonia Conte

Ricetta liberamente tratta da “Il Talismano della felicità” di Ada Boni

Per 2 persone

400 g di fettine di petto di pollo
5-6 pomodori maturi privati dei semi
2 spicchi di aglio
20 g di olio d’oliva
sale
vino bianco

Lavate questi pezzi (di pollo), asciugateli in una salvietta, e metteteli in una padella contenente dell’olio caldissimo. Qualunque altro grasso è escluso, essendo l’olio la caratteristica del pollo alla Marengo. Fate rosolare a fuoco forte, e appena i pezzi del petto saranno biondi, toglieteli.
Scolate l’olio, e aggiungete qualche pomodoro,spellato, fatto in pezzi e privato dei semi, un bicchiere di vino bianco e due spicchi d’aglio schiacciati. Fate ridurre la salsa… rimettete nella padella i pezzi del petto, fate cuocere ancora un paio di minuti, e poi aggiustate il pollo in un piatto contornandolo con crostini di pane fritti e in forma di cuore, con qualche gambero cotto nel vino bianco e con delle uova fritte (facoltativo).
Seminate sul pollo del prezzemolo trito e fatelo servire.

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