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La fricassea è una ricetta deliziosa, confortevole e saporita un ottimo modo per gustare un secondo piatto che, pur affondando le radici nella nostra tradizione culinaria, corre oggi il rischio di essere dimenticato.
Difficile rintracciarne le vere origini storiche, troviamo ricette anche nell’Antica Roma ed è una ricetta storicamente, e largamente, diffusa anche in Nord Italia, in Grecia e in Nord Africa.

FRICASSEA DI CONIGLIO

Ricetta da “Le ricette regionali italiane” di A.Gosetti della Salda
per 4 persone

1 coniglio di circa 1,2 kg
100 g di burro
100 g di pancetta
50 g di funghi secchi
30 g di prezzemolo
poca farina bianca
1 bicchiere di vino bianco secco
estratto di carne
2 uova
1 cipolla piccola
mezzo limone
sale e pepe

Ammorbidite in acqua tiepida i funghi. Tagliate il coniglio a pezzi regolari, tritate la pancetta e mettetela in una capiente casseruola, unite il burro e la cipolla tagliata a fettine sottili. Ponete sul fuoco, lasciate soffriggere per un istante e sistemate i pezzi di coniglio che avrete prima infarinato, rosolateli girandoli di tanto in tanto e bagnandoli un po’ alla volta con il vino. Quando la carne sarà colorita aggiungete un cucchiaio d’acqua nella quale avrete sciolto un cucchiaio di estratto di carne, ed i funghi ben strizzati, mescolate, salate poco, pepate e cuocete a fuoco moderato per circa un’ora. Rigirate di tanto in tanto il coniglio per non farlo attaccare alla casseruola, aggiungendo se servisse un po’ d’acqua o brodo. Mondate, lavate e tritate il prezzemolo e unitelo al coniglio a metà cottura. Appena cotto mettete i pezzi di coniglio su un piatto di portata e teneteli al caldo. Se il sugo rimasto fosse troppo brodoso fatelo restringere a fuoco vivace.
Rompete in una tazza i due tuorli, unite il succo di mezzo limone, con una forchetta sbatteteli un po’ poi versateli nella casseruola, mescolate bene, dopo un istante togliete dal fuoco e irrorate il coniglio, servite.

 

Foto copertina di Francesca Geloso e Leila Capuzzo

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