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I pani dolci sono molto diffusi sulla nostra penisola e sono una ricchezza di gusto. Abbiamo visto come percorrendo la nostra penisola molti sono i pani dolci che la caratterizzano, hanno in comune la frutta secca, ma poi variano. Tra loro anche il miacetto, molti i pani dolci simili come il panforte toscano, la certosa bolognese e il pan pepato di Modena e ricorda altri dolci veneti e lombardi, ma si distingue nettamente per la quasi assenza di spezie, compensata però dal meraviglioso profumo di arancia e limone la cui scorza, dosata perfettamente, regala al dolce un aroma davvero unico


MIACETTO DI CATTOLICA
di Giuliana Fabris

Per due pezzi

250 g di semolino a grana fine
100 g di farina
150 g di mandorle
150 g di gherigli di noci
200 g di uvetta sultanina
50 g di pinoli + altri 50 g per la decorazione
la scorza di 2 arance
la scorza di 2 limoni
300 g di miele di acacia o millefiori
100 g di zucchero
50 g di olio d’oliva
50 g di olio di semi
1 pizzico di cannella
1 pizzico di sale
acqua tiepida
poco zucchero a velo

Tritate grossolanamente sia le mandorle che le noci.
Mettete a bagno l’uvetta in poca acqua tiepida per qualche minuto, poi scolatela e asciugatela al meglio possibile.
In una ciotola riunite tutti gli ingredienti, tranne i secondi 50 grammi di pinoli.
Mescolate bene con una spatola e aggiungete acqua tiepida il tanto che basta ad avere un composto morbido e abbastanza fluido. Tenete conto che col riposo si addensa di più, perché semolino e farina assorbono e gonfiano.
Fatelo riposare almeno 12 ore circa.
Al momento di cuocere, ungete leggermente due stampi a cerniera da 24 cm. Foderateli con carta forno facendola ben aderire. Dividete il composto in due parti possibilmente uguali e fate colare ognuno nel proprio stampo foderato, livellate bene e pareggiate tutto con l’aiuto di una spatola. Cuocete in forno già caldo a 180 °C ventilato, per circa 45 /50 minuti.
Non essendoci lievito potrete aprire lo sportello per controllare agevolmente la cottura, e saranno pronti quando saranno ben dorati. In caso temiate che si scuriscano troppo spostate sulla funzione statica e copriteli con dell’alluminio.

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