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La forma più antica e tradizionale del grissino è il rùbatà, lungo dai 40 agli 80 cm e di forma più nodosa, data dalla lavorazione a mano per arrotolamento; più recenti sono invece i grissini stirati, ottenuti cioè per allungamento, un procedimento che conferisce maggiore friabilità al prodotto finito e che permise una precoce meccanizzazione del processo produttivo, già a partire dal XVIII secolo.
Sono talmente gustosi e leggeri da diventare un ottimo sostituto del pane, in accompagnamento a diverse pietanze, ma anche un gradevolissimo snack aperitivo, o per merenda. Sono semplici da preparare e si prestano ad innumerevoli interpretazioni, ma creano dipendenza.

i grissini
GRISSINI MULTIGUSTO CON LIEVITO MADRE
di Anna laura Mattesini

200 g di lievito madre non rinfrescato da uno/due giorni
70 g di olio extra vergine di oliva
250 g di farina 0
120 g di acqua
10 g di sale
aromi a scelta (cipolla disidratata, rosmarino, pecorino grattugiato, pepe nero, semi di sesamo, semi di papavero, peperoncino in polvere, concentrato di pomodoro, origano, olive tritate)

Sciogliete il lievito madre in 100 g di acqua. Aggiungete la farina ed il sale ed impastate bene. Unite la restante acqua e l’olio e lasciate riposare l’impasto per un’ora.
Riprendete l’impasto ed aggiungete gli aromi scelti, senza esagerare, soprattutto se utilizzate ingredienti cremosi come il concentrato di pomodoro. Stendetelo allo spessore di 4/5 mm e ritagliate con l’apposita rotella delle strisce lunghe 15 cm e larghe 1 cm.
Ricoprite una teglia con carta forno e disponetevi le strisce una accanto all’altra. Lasciateli nuovamente riposare il tempo necessario per portare il forno a 200 °C. Infornateli per 20 minuti circa.
Lasciateli raffreddare bene prima di toglierli dalla teglia. Si possono conservare a lungo in una scatola di latta.

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