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La mostarda è una preparazione molto apprezzata della nostra cucina, ha un profumo deciso e un sapore delicato che vira man mano nel piccante, dovuto alla senape. Ideale per accompagnare piatti salati come bolliti, ma ottima anche con i formaggi.
I primi documenti che ne testimoniano la presenza risalgono al Trecento e sono riferiti alla mensa dei signori di Mantova,  ma diverse città del Nord hanno la loro specialità, anche se la mostarda più diffusa è quella di Cremona. Accompagnava piatti di carne alle tavole dei ricchi, ma era cibo molto raro sulle tavole dei contadini e dei meno abbienti.
Diversi sono i tipi di mostarda della tradizione gastronomica italiana, sono molto diversi fra loro, ma le più conosciute in assoluto sono quella di Cremona e quella di Mantova, entrambe riconosciute come Prodotti Agroalimentari tradizionali dalla Regione Lombardia.

La mostarda di Cremona è la più variopinta ed è composta da frutti diversi canditi interi o a pezzi, immersi  in uno sciroppo di zucchero e glucosio addizionato di essenza di senape.

La mostarda mantovana è preparata generalmente solo con le mele sbucciate, tagliate a spicchi,  candite e conservate in uno sciroppo con essenza di senape. Le varietà utilizzate  per questa mostarda sono prevalentemente le mele cotogne, pere o le mele campanine, piccole mele dalla buccia verde e  sottile, che lasciate al sole si tingono di  sfumature rossastre

Potete trovare le mostarde meno conosciute  
nel precedente articolo

 

Foto di Giuliana Fabris

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