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Il babà nella sua tipica forma a fungo è un dolce soffice e liquoroso, è il glorioso vanto della pasticceria campana, simbolo di una così raffinata opulenza e di una così compiuta perfezione, che solo l’immediatezza del dialetto riesce ad esprimerlo con efficacia: “si nu babbà“.  La sua storia nasce nel 1836 nel freddo Nord, ma poi importato a Napoli come testimoniano le prime fonti partenopee. Un dolce così perfetto merita d’essere studiato in una versione salata,  in monoporzione con gelato o in versione liquorosa con cioccolato.

 


BABÀ

Per 6-8 persone
Per il babà

200 g di farina 00 forte
110 g di burro morbido
25 g di miele d’acacia
5 g di sale
10 g di lievito di birra
1 limone di Amalfi
1/3 di baccello di vaniglia
6 uova intere
20 g di latte fresco intero

Per la bagna

1/2 l di acqua
500 g di zucchero
1 bicchierino di rum
gelatina di albicocche
crema pasticcera
fragoline di bosco

Preparate il babà. In un bicchiere sciogliete il lievito nel latte. Su una spianatoia disponete la farina a fontana, al centro create una fossetta e introducete il miele, il sale, il lievito, i semi di vaniglia e la scorza grattugiata del limone.

 

Il procedimento prosegue qui
nella precedente giornata

 

Fotografie a cura di Mai Esteve per cui si ringrazia la Pasticceria Cuciniello di San Giuliano Milanese (MI)

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