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Siamo a Perugia, capoluogo della regione Umbria, città d’arte ricca di storia e monumenti, polo culturale ed economico di questa regione situata nel cuore dell’Italia, meta di turisti e studenti, essendo sede di due università; ma non solo, è la culla, agli albori del ‘900, di un vanto dell’industria dolciaria italiana, la Perugina.

E il prodotto più famoso e fiore all’occhiello è proprio il Bacio®, il  cioccolatino che da quasi un secolo ingolosisce ed intenerisce gli italiani (e non solo).

Da un cazzotto esposto in vetrina a Perugia nel 1922 (chiamato così per la strana forma irregolare che questo cioccolatino aveva, da sembrare quasi un pugno chiuso, dove la nocca più sporgente era la nocciola intera a rilievo nel mezzo) al Bacio® il passo è stato breve: una semplice parola corta, incisiva, che dimostrasse tutto un mondo affettuoso di amore e coccole.

Una coppia abbracciata, il cielo stellato, le veline leggere con le dolci frasi d’amore lo rendono simbolo e messaggero dell’amore in tutte le sue espressioni.

Nelle donne ogni cosa è cuore, anche la testa.

In women everything is heart, event the head.

J.P.Richter

Pare che il bacio ® sia nato un’idea di Luisa Spagnoli, imprenditrice umbra di inizio secolo, famosa anche per la catena di negozi di abbigliamento femminile a suo nome. Andata in sposa ad Annibale Spagnoli, insieme rilevano una drogheria, iniziando a produrre confetti. Nel 1907 la svolta: in società con Francesco Buitoni (pasta) decidono di aprire una piccola realtà nel centro storico del capoluogo umbro, con soli 15 dipendenti iniziali (moltiplicatisi fino a 100 subito dopo la Prima Guerra Mondiale). Nel 1922 la grande intuizione di Luisa: per non sprecare i frammenti di nocciola usati per altri cioccolatini pensa bene di mescolarli con ulteriore cioccolato, decorarli con una nocciola intera e ricoprirli col cioccolato fondente che porta il suo nome. Avendo una forma irregolare vengono chiamati inizialmente cazzotti. Un paio di anni più tardi, il guizzo genialoide di Giovanni Buitoni, figlio di Francesco, cambia quel nome irriverente nel più soave Bacio®. E l’Art Director della casa, il futurista Federico Seneca, ne decreta il successo inarrestabile, suggellandone l’immagine storica: l’incarto color argento con le scritte blu, il bigliettino amoroso contenuto all’interno (quei famosi cartigli da collezione, con le più belle frasi d’amore di famosi letterati, poeti, storici) e la scatola con i due amanti abbracciati sotto un cielo stellato, ispirati al famoso dipinto “Il Bacio” di Hayez.

Non mancano, purtroppo, leggende metropolitane e lingue maliziose che insinuano i cioccolatini siano invece nati per il giovane amante della Spagnoli, Giovanni Buitoni, destinatario pare di messaggi d’amore scritti in fogliettini arrotolati intorno ai cioccolatini.

Agli albori degli anni ’40 il Bacio sbarca anche in America, dove il primo negozio apre i suoi battenti nella mitica Fifth Avenue a New York.

Ovunque c’è amore c’è un Bacio” è lo slogan pubblicitario che negli anni accompagna questo cioccolatino per ogni gesto amorevole incondizionato, quasi a voler suggellare i propri sentimenti attraverso una piccola coccola dolce più che con le parole. E a fine anni ’50 il Bacio® suggella il primo grande amore di ognuno di noi, la Mamma, protagonista del lancio commerciale in Italia della sua Festa e diventandone ben presto il simbolo.

Testimonial d’eccezione come D’Annunzio, Totò e Petrolini, Gassmann e Sinatra poi ne avvallano il continuo smisurato successo. Diventano il regalo cult per le feste più importanti, decretano la crescente popolarità della neonata festa della Mamma e quella degli Innamorati il 14 febbraio a San Valentino, arrivando ad essere protagonisti anche il giorno di Natale, la festa formato famiglia per eccellenza.

Nel 1981, la nuova confezione a tubo porta un’aria di novità e allegria, basata sui doppi sensi scherzosi della parola, diventando ben presto un’icona nel mondo giovanile.

E i Baci volano sempre più in alto: l’8 aprile 1997, i passeggeri del volo Alitalia AZ610 sulla tratta Roma Fiumicino – New York J.F.K. non sanno che all’imbarco li attende una sorpresa megagalattica: il loro Jumbo è tutto blu e interamente decorato di stelline (30 tecnici, 9 giorni, 2.000 ore di lavoro) per celebrare i 90 anni di attività dell’azienda.

Nel 2003 il Bacio® batte un ulteriore record, conquistando il Guinness dei Primati: a Eurochocolate viene presentato il cioccolatino più grande, il BaciOne, alto 2.15 m, largo 7.26 m e pesante 5.980 Kg, 1.000 ore di lavoro)!

E nel 2015 la regia dello spot di Natale, la festa per eccellenza della condivisione e dello stare insieme, viene affidata al grande Gabriele Salvatore.

Ancora oggi il Bacio® è un’emozione continua e non solo golosa: ancor prima di mordere e gustare la bontà del cioccolatino, siamo tutti curiosi di scartare quel piccolo involucro alla ricerca del bigliettino nascosto, portatore di parole d’amore che per un momento ci faranno sorridere e riempire il cuore di gioia.

 

Testo Cinzia Martellini Cortella

Foto da Archivio storico Perugina e Bacio Perugina

Foto manifesti pubblicitari da Museo del Marchio italiano

Foto Baci Perugina da eurochocolate.it

 

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