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È una delle ragioni più nobili e belle per cui il nostro Paese è conosciuto in tutto il mondo: sua Maestà la Pizza!

Pizza, dal greco piézō, che significa premere, o dal latino pinso da pinsere, dello stesso significato, che nei secoli si è evoluta in pinza, pitta, pizza: sempre comunque qualcosa di tondo cotto al forno e spesso lievitato

“Prendete un pezzo di pasta, allargatelo o distendetelo col matterello o percuotendolo colle palme delle mani, metteteci sopra quel che vi viene in testa, conditelo di olio o di strutto, cuocetelo al forno, mangiatelo, e saprete che cosa è una pizza” cit Emmanuele Rocco letterato

Non conosce più confini, osannata in ogni luogo del mappamondo terrestre, celebrata e raccontata nelle più importanti manifestazioni gastronomiche, capace di reinventarsi ogni volta sorprendentemente unica sotto le mani sapienti dei maestri pizzaiuoli.

“Se c’è un cibo che rispecchia le abitudini alimentari del passato, del presente e del futuro, questo si chiama pizza” e noi nell’articolo di un anno fa avevamo chiesto ai maestri

Gino Sorbillo – Enzo Coccia – Ciro Salvo – Franco Pepe – Guglielmo Vuolo – Renato Bosco e, Simone Padoan

……. di raccontarci cosa è la pizza per loro, chi dichiara che:

“E’ la mia vita” chi invece racconta di “ Amar far la pizza più che parlarne” o
“Nel futuro vedo la pizza sempre più identificata in un vero e proprio piatto”

Queste sono solo alcune delle risposte che possiamo leggere nell’articolo

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