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Una delle tradizioni dolciarie siciliane è rappresentata dal cannolo siciliano, una cialda tubolare fritta raccoglie una farcitura di crema di ricotta e cioccolato, spolverati di zucchero a velo.
L’antenato potrebbe essere stato un dolcetto d’epoca greca e romana a forma di banana, ripieno di ricotta, mandorle e miele. Durante la dominazione araba si sarebbe arricchito con l’aggiunta di canditi e in seguito con i pasticceri delle famiglie nobili anche gocce di cioccolata. Un tempo questa golosità palermitana veniva confezionata solo in occasione del carnevale, oggi si trova durante tutto l’anno e viene esportata ovunque.

Anche il cannolo viene caratterizzato da ogni zona o pasticceria siciliana, regalando una grande varietà di sapori tutti da assaporare abbiamo potuto apprendere dall’interessante intervista allo chef Antonio Colombo.
Abbiamo già avuto occasione  di presentare la ricetta classica, una particolare versione salata ma anche delle gustose reinterpretazioni dal classico al moderno come questi deliziosi

il cannolo siciliano
CANNOLI IN FUMO
di Francesca Geloso

Ingredienti per la scorza dei cannoli

250 g di farina
1 e 1/2 cucchiai di zucchero
1 e 1/2 cucchiai d’olio evo
1 cucchiaio di aceto
caffè amaro per impastare
olio di arachidi per friggere

per la ricotta affumicata

500 g di ricotta di pecora del pastore freschissima
200 g di zucchero a velo
3 cucchiai di tè nero aromatizzato al rum di ottima qualità
3 cucchiai di riso basmati
scorza grattugiata di 1 bergamotto
1 cucchiaio di petali di boccioli di rosa ad uso alimenta

per i canditi di bergamotto

scorza di due bergamotti
acqua e zucchero semolato in rapporto 1:1 per lo sciroppo di zucchero

per la salsa al cioccolato fondente

150 g di cioccolato fondente al 60%
2 cucchiai di panna liquida fresca

Per prima cosa preparate le scorze. Setacciate la farina, disponetela a fontana ed inserite tutti gli altri ingredienti al centro, iniziate ad impastare aggiungendo il caffè amaro fatto precedentemente e lasciato raffreddare; la quantità di caffè necessaria varia a seconda della farina usata e umidità dell’aria si dovete andare un po’ ad occhio. L’impasto deve essere lavorato fin quando non risulta liscio e non deve risultare troppo morbido un po’ come la pasta fresca.

Il procedimento lo potete trovare nella
precedente giornata seguendo questo link
 

 

 

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