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Il cibo di strada è tradizione, tecnica e testimonianza, è la storia di un popolo perché racconta il proprio splendido territorio, la propria ricchezza culinaria e le proprie tradizioni che si estendono su tutta la penisola. Il cibo di strada ha origini antichissime, forse da quando l’uomo incominciò a viaggiare. Molte le espressioni del cibo di strada di cui è ricca la nostra penisola, pizza fritta, cazzilli, arrosticini abruzzesi.

il cobo di strada
CULLURIELLI
di Anna Laura Mattesini

Semplici, o farciti con le alici, i cullurielli si consumano acchiappandoli appena tolte dalla padella, scottandosi dita e palato, in compagnia di amici e parenti, perché si usa riunirsi per l’occasione.

Per 12 pezzi

1 cubetto di lievito di birra fresco
170 g di farina 00
200 g di farina manitoba
140 g di semola rimacinata
10 g di sale
10 g di zucchero
250 g di patate
240 ml di acqua a temperatura ambiente

Sciogliete il lievito di birra in 130 g di acqua ed aggiungete la manitoba, la semola rimacinata e il sale.
Spostate l’impasto sulla spianatoia ed aggiungete le patate lessate e passate al setaccio.
E’ importante che le patate siano compatte e non troppo acquose. Considerate che l’impasto deve avere la consistenza di quello per gli gnocchi.
Una volta che l’impasto è ben amalgamato, suddivideteli in dodici pezzi uguali, formate delle palline e mettetele a lievitare in una teglia infarinata e coperta da un canovaccio. Per il raddoppio servirà circa un’ora e mezza.

Versate abbondante olio di semi di girasole in un tegame a bordi alti, formate le ciambelle allargando bene l’impasto e mettetelo a friggere nell’olio bollente, rigirandole a metà cottura.
Bastano cinque minuti, ed i cullurielli sono pronti, gonfi e cicciotti, croccanti fuori e morbidissimi dentro!

 

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