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Le ciambelline al vino, o liquore nell’impasto, diventano strepitose e sono uno degli sfizi a cui è difficile resistere perché una tira l’altra. Biscottini semplici secchi di tradizione laziale che si facevano  da sempre laddove si faceva  il vino, dove il burro era considerato un lusso mentre  l’olio abbondava, dove le uova si conservavano  per fare la frittata o la pasta. Dovevano mantenersi a lungo. Si possono sgranocchiare come spuntino con una tazza di thè, mangiare la mattina con il caffelatte ma “la morte loro” è il fine pasto in osteria o nella fraschetta in una sera d’estate, inzuppate nel bicchiere di vino dolce ma anche di vinello leggero e a volte di qualità non eccelsa avanzato nella caraffa.

le ciambelline
CIAMBELLINE AL VINO
di Francesca Geloso

1 cucchiaio di semi di anice
1 bicchiere di vino bianco o rosso
1 bicchiere di olio extravergine d’oliva
1 pizzico di bicarbonato (opzionale)
1 bicchiere di zucchero (più altro per la copertura)
Farina “quanta ne prende”(all’incirca 500 g)

Fate riposare i semi di anice in una ciotola con il vino per una decina di minuti, unite l’olio, lo zucchero (mischiato con il bicarbonato) e mescolate.
Unite la farina, in più volte, fino a che l’impasto non diventerà modellabile: deve risultare morbido ma non troppo appiccicoso. Fate riposare l’impasto per una mezz’oretta poi ricavate le ciambelline e passatele in una ciotola contenente dello zucchero.
Cuocetele in forno nel ripiano medio a 180 °C per 25 minuti circa, dovranno risultare dorate in superficie.
Si conservano bene in contenitori ermetici in latta.

 

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