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La grande lezione di Petronilla è stata quella di insegnare all’Italia a godere del poco: i suoi manicaretti spesso erano l’abbellimento di una dura realtà, di ristrettezze e di miserie a cui lei insegnava a far fronte con il sorriso. Con lei si e’ scritta una pagina di storia, non solo delle donne, ma anche di quella vita quotidiana spesso ai margini dei libri ma che é testimonianza autentica della vera cultura dei popoli.  Scrisse anche dei libri tra cui “Ricette di Petronilla” ” Altre ricette di Petronilla” e “I gustosi, svelti, economici desinaretti di Petronilla”

Dalla Domenica del Corriere n.11 del 12.03.1933

calendariodelciboitaliano.it/…/alessandra-devizzi

Ieri, giorno di ricevimento, grande adunata chiacchierina in casa mia. Ma quando, nel grembialino di bianco velo inamidato, è comparsa in salotto la servetta recando la fumante teiera,… s’è fatto un gran silenzio. Dal l’una all’altra delle care amiche passavano i cestelli dei piccoli dolci; e, a un tratto, eccomi balzar, di colpo, il cuore in petto nell’udire certe voci sommesse: Assaggia una di queste sentirai che squisite!
Che sopraffine, queste pastine! In quale fabbrica saranno state preparate? E allorché la… colonnella, prendendomi di fronte, ha esclamato: Ci scommetto che questi dolcini tu stessa li hai fabbricati, io, con quell’ipocrita modestia nella quale quasi tutte noi, donne, siamo maestre, ho risposto: Si, sono di fabbrica casalinga e… leste a fare e di poca spesa come è uso della mia cucina!
Potete immaginare che allora fu una voce sola: La ricetta, la ricetta!
E la ricetta tosto l’ho data, ed anche a voi tutte ora la do.
Prendete grammi 150 di farina bianca (della più fine); gr. 160 di fiore di farina gialla (che si ottiene setacciando col più fine dei setacci la farina gialla comune); gr. 150 di burro; gr. 50 di zucchero, due torli d’ovo e, facendo appello a tutta la vostra tenace pazienza, mescolate; impastate; amalgamate e ben bene manipolate. Spianate infine l’impasto all’altezza di poco meno di un centimetro; ritagliate le pastine cogli appositi stampi (se non ne possedete, un bicchierino da liquore ad orli taglienti servirà alla bisogna), disponetele su di una latta spalmata di burro e di olio: infornate; togliete dal forno quando saran dorate e spolverate subito con zucchero al velo. Non vi ho detto?: di poca spesa: leste a fare e di gusto… superlativo.

di Petronilla
LE PASTINE FROLLE DI PETRONILLA
di Antonella Eberlin

150 g di farina 00
160 g di farina fioretto
150 g di burro
50 g di zucchero
2 tuorli d’uovo

Portate la temperatura del forno a 180 °C. Mescolate tutti gli ingredienti e impastate in modo che si amalghino tutti insieme, potete usare un mixer, per fare una frolla che stenderete all’altezza di meno di un centimetro. Ritagliate i biscotti con un apposito tagliabiscotto a vostra scelta o con il fondo di un bicchiere piccolo. Lasciateli riposare in frigo per circa 30’.
Stendete un foglio di carta forno su una placca e dopo aver disposto sopra i biscotti, cuocete in forno per circa 15’, o in funzione dello spessore, fino a doratura.
Ricoprite di zucchero a velo una volta sfornati.

 

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