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Gli involtini o braciole alla messinese farciti in maniera povera, con la “mollica cunzata”, fanno parte di quella cucina di recupero delle fette di carne non tenerissima che regala dei grandi piatti.
Il taglio di carne utilizzato è la fesa, la noce, a volte il lacerto che deve essere “battuta” a mano, il macellaio deve appiattire a mano, su un apposito ceppo, le singole fettine.
Amatissime alla brace, in ogni scampagnata, ma anche cotte nel sugo di pomodoro, al forno, con i piselli in ogni periodo dell’anno. Possono essere preparati anche con il pesce.
E se avanzano gli involtini? Gli involtini avanzati  non vanno sprecati ma tagliati a pezzetti e ripassati il giorno dopo nella buonissima salsa di pomodoro casalinga per ottenere il condimento per la pasta ancora più ricco e gustoso. In tal caso, la scarpetta è d’obbligo!

gli involtini
BRACIOLE ALLA MESSINESE
di Calogero Rifici

per 4 persone

500 g 6 fette di carne lacerto
g di provola dei nebrodi semi stagionata
150 g di pangrattato
origano
prezzemolo o altra erba aromatica a piacere
Sale
Pepe
Olio extravergine

Unite il pangrattato con le erbe aromatiche tagliate finemente, amalgamate con dell’olio extravergine.
Battete le 6 fette di lacerto, tagliatele a metà per ottenere 12 fettine, salate, pepate e passate le fette nell’olio extravergine.
In ogni fetta mettete un pezzetto di provola e un pochino di pangrattato, arrotolate le fette di lacerto, passatele nel pangrattato e mettete in una teglia. Infornate a 180 g per circa 20 minuti, servire ben caldi, su un’insalatina.

 

 

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