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Il profumo caldo ed intenso dell’anice arricchisce la storia della nostra gastronomia. Le massaie profumavano pani e focacce, inventavano biscotti e gli sposi ricevevano confetti all’anice, in segno di fertilità’ e di opulenza.
Nell’antica Roma l’anice veniva utilizzato come digestivo a fine pasto o come conforto per i gladiatori, a cui veniva offerta per tradizione una focaccia profumata con questi semi, prima di scendere nell’Arena.
Seguendo il profumo dell’anice, ecco dei gustosi biscotti greci tipici delle festività e deliziosi per un the

anice
KOURABIEDES
di Michela Gomiero

Per circa 20 biscotti

200 g di farina
100 g di burro
50 g di farina di mandorle
100 g di zucchero a velo (+50 gr o più per ricoprire)
1 tuorlo
2-3 cucchiai di ouzo ( o liquore all’anice)
3 g di lievito in polvere
1 pizzico di sale
acqua di rose per dolci

Amalgamate bene il burro a temperatura ambiente con 100 gr di zucchero a velo e aggiungete il tuorlo sempre mescolando. A parte unite la farina e il lievito setacciati, con la farina di mandorle e il sale. Unite gli ingredienti secchi a quelli umidi e mescolate aggiungendo 2, o se serve 3, cucchiai di ouzo, e create un panetto compatto.
Ricavate delle palline di 20 gr circa e disponetele ben distanziate su una placca rivestita di carta forno. Creategli con il dito una leggera conca schiacciando appena in mezzo e cuocete a 180 °C per 15-20 min stando attenti a non far dorare la superficie. Estratti dal forno spruzzateli con l’acqua di rose e passateli subito nello zucchero a velo in modo da ricoprirli abbondantemente.

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