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La polenta nella cucina contadina si arricchisce di condimenti o contorni realizzando piatti completi che accontentando i buongustai. La farina della polenta è preferibile venga macinata a pietra, può essere più grossa o più sottile ed il cereale più usato è mais che come tutti i cereali fornisce un buon apporto di proteine che devono essere integrate per assicurare il giusto contributo nutritivo.
Si da abbastanza per scontato che la polenta sia prevalentemente “cosa del nord”, ma le polente insaporite in cottura sono presenti anche nel resto d’Italia

della polenta
BALOC
di Vittoria Traversa

in memoria di Nonna Ines, originaria di Sordevolo
liberamente tratto da “Dalla madia al fuoco del camino” per non dimenticare la cultura della vecchia e povera cucina biellese – di Bianca Rosa Gremmo Zumaglini

per 4 porzioni

250 g di polenta bramata
1 l di acqua
150-200 g di formaggio grasso tipo toma o fontina
Abbondante burro
Sale
Pepe

Mettete a bollire l’acqua e appena bolle salatela e versate la polenta a pioggia mescolando con una frusta per sciogliere i grumi. Cuocete a fuoco moderato per 40 minuti mescolando sempre (o 20 minuti in pentola a pressione) Deve rimanere morbida, ma non molliccia.

Con una buona dose di morbida polenta foderate una piccola ciotola imburrata. Riempite lo spazio al centro con un cucchiaio di dadini di formaggio e chiudete sopra con altra polenta. Sformate delicatamente e con le mani unte di burro date la forma di una sfera, “Il Baloch” come lo chiamava nonna Ines, o “La Bala” come riportato nel testo.

Adagiate in una tegame imburrato, una vicino all’altra e infornate con il grill finché non si formerà una bella crostina dorata. Servite caldissime.

Anticamente venivano arrostite direttamente sulle braci del camino.

 

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