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Il Gianduiotto va assaporato in coppia: è meglio gustarne due, uno dopo l’altro. In questo modo la persistenza di gusto del primo si unisce agli aromi appena rilasciati sul palato dal secondo.” cit. Caffarel

La forma del gianduiotto è a forma di barca rovesciata, a sezione triangolare leggermente arrotondata ai vertici, dal peso di 10 g circa. Il gianduiotto è stato il primo cioccolatino incartato singolarmente. E come quasi sempre accade con le ottime idee, è nato nel 1852 per ovviare ad una difficoltà pratica. Dal 1806, e per molti anni, Napoleone impose un embargo ai prodotti provenienti dal Regno Unito, tra i quali anche il cacao. I pasticcieri valdesi Caffarel e Prochet, che avevano un laboratorio a Torino, provarono a sostituire parte del cacao con le nocciole piemontesi, di facile reperibilità e molto più economiche.
I deliziosi cioccolatini, nati nell’azienda dolciaria torinese Caffarel, vennero per la prima volta distribuiti nel 1865 a carnevale da Gianduia da cui presero il nome. Un delizia che continua a conquistarci con il suo aspetto dorato.

Il gianduiotto deve essere morbido ed opaco, da assaporare nelle pasticcerie storiche ed artigiane di Torino.
Da mangiare in purezza anche provando a prepararlo in casa , ma anche protagonista di torte gianduia o forma di barca rovesciata

 

Foto di  Alice Del Re

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