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Il cibo di strada è tradizione, tecnica e testimonianza, è la storia di un popolo perché racconta il proprio splendido territorio, la propria ricchezza culinaria e le proprie tradizioni che si estendono su tutta la penisola. Il cibo di strada ha origini antichissime, forse da quando l’uomo incominciò a viaggiare. Molti i piatti caratteristici come cazzilliarrosticini, cullurielli o il ktmali pide turco

del cino di strada
PITUNI o PIDONI MESSINESI
di Katia Zanghì

300 g di farina 00
200 g di semola di grano duro
50 g di olio extravergine
1 cubetto di lievito di birra
250 g circa di acqua
500 g di scarola (indivia riccia)
200 g di Tuma o primosale
200 g di pomodori (facoltativi)
100 g di acciughe sotto sale
1 l di olio di arachidi
sale e pepe

Fate la fontana con le farine ponete al centro l’olio e il lievito, cominciate a versare l’acqua, iniziando a sciogliere il lievito con le punte delle dita. Una volta sciolto il lievito, iniziate ad incorporare la farina, continuando a versare l’acqua, ed aggiungere il sale, impastando fino ad ottenere un composto della giusta consistenza, né troppo asciutto né troppo morbido.
La quantità dell’acqua da aggiungere dipenderà dalla farina usata, dalla temperatura esterna, dall’umidità. Aggiungetela sempre a poco a poco. Mettete a lievitare in una ciotola, ma non aspettate il raddoppio: l’impasto continuerà a lievitare mentre li farcirete e in attesa di essere cotti.

Nel frattempo pulite la scarola e tritate i pomodori ponendoli in una ciotola dopo averli asciugati, privandoli dell’acqua di vegetazione. Tritate grossolanamente anche il formaggio, dissalate e diliscate le acciughe.
Dividete il composto in tante palline, che andranno stese non troppo sottilmente a forma di disco, e farcite con abbondante scarola, qualche pezzetto di pomodoro (se lo usate), la tuma, mezzo filetto di acciuga, sale, pepe ed un filo di olio.
I dischi dovete piegarli a mezzaluna  e premendoli con il palmo delle mani per far uscire l’aria si chiuderanno per bene i lembi. Tagliate gli eccessi di pasta con l’apposita rondella (o con i rebbi di una forchetta).
Friggete i pidoni in olio profondo, pi fateli asciugare su carta assorbente, per togliere l’unto in eccesso, e gustateli subito.

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