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I malloreddus fin dall’antichità venivano lavorati dalle abili mani delle massaie impastando acqua e semola, hanno la forma di una conchiglia rigata non più lunga di due cm. Semola, acqua tiepida, sale, tanta pazienza e manualità sono gli ingredienti indispensabili per preparare la pasta regina della tavola sarda.
Si gustano con sughi ricchi e potrete sentirli chiamare cigiones o ciciones nel sassarese, macarones caido nel Lugudoro o cravaos nel Nuorese, ma saranno sempre degli ottimi malloreddus, l’importante è prepararli a mano con la ricetta seguente

dei malloreddus
MALLOREDDDUS ALLA CARLOFORTINA
di Bianca Berti

300 g di tonno freschissimo
300 g di malloreddus (gnocchetti sardi)
8 pomodorini maturi
2 cucchiai di pesto alla genovesequalche fogliolina di basilico
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
un bicchiere di vino bianco
1 spicchio di aglio
mezza cipolla
sale

Tritate aglio e cipolla finemente.
Soffriggete questo trito in abbondante olio extravergine di oliva, dopo di che aggiungetevi il tonno e saltatelo per qualche minuto.
Sfumate con il vino bianco e, una volta che questo è evaporato aggiungete i pomodorini tagliati a cubetti. Cuocete per qualche minuto, fino a che i pomodori non iniziano a disfarsi. Regolate di sale e tenete da parte.
In una pentola capiente portate ad ebollizione l’acqua poi cuocete i malloreddus, meglio se freschi, e, una volta cotti, saltateli nella padella con il sugo. Spegnete il fuoco, impiattate e aggiungete il pesto.

 

 

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